Introduzione su Pompeii



POMPEI, LA POSSIBILITA' DI CAMMINARE IMMERSI NEL PASSATO


Dettaglio casa dei Vetti

Pompei, con i suoi 66 ettari di cui circa 50 scavati (comprese le aree suburbane), è un insieme unico di edifici civili e privati, monumenti, sculture, pitture e mosaici di tale rilevanza per la storia dell’archeologia e per l’antichità da essere riconosciuto come Patrimonio dell'Umanità dall' UNESCO.
La cenere ed i lapilli che seppellirono la città in seguito all'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., narrata nelle due famose epistole di Plinio il Giovane ma ricordata anche dagli storici dell'epoca, ne hanno infatti consentito un'eccezionale conservazione permettendo di avere un'immagine vivida dell’organizzazione delle città romane, come della vita quotidiana dei suoi abitanti.
Un’evento spesso dimenticato ma che è di vitale importante per capire la condizione di Pompeii al momento dell’Eruzione è il violento terremoto  che colpì l'intera area vesuviana nel 62 d.C, nell’epoca Neroniana . A Pompei la ricostruzione ebbe subito inizio; ma, per l’entità dei danni e per lo sciame sismico che seguì il primo evento tellurico, essa prese molto tempo: diciassette anni dopo, quando poi nel 79 d.C. l’improvvisa eruzione del Vesuvio la seppellì di ceneri e lapilli, Pompei si presentava dunque come un cantiere ancora aperto.
Inoltre pur parlando sempre di Eruzione, non dobbiamo dimenticare che gli effetti devastanti sulla città di Pompeii, anzi su tutto il litorale napoletano sconvolto dall Eruzione Pliniana, sono quelli collegati alla fase di Esplosione determinando primo un crollo e poi svariati flussi piroclastii che hanno invaso le città del Golfo di una ondata termica.
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La riscoperta  di Pompeii si si verificò nel modo tutto casuale nel XVI secolo all’epoca della costruzione del Canale del Conte di Sarno, eseguita sotto la direzione di Domenico Fontana; in quell’occasione vennero alla luce parti di edifici ed importanti iscrizioni pubbliche, ma il sito venne inizialmente identificato con Stabiae. Solo nel 1748, sotto il regno di Carlo III di Borbone, ne cominciò l'esplorazione estensiva per dare lustro alla casa reale. Si procedette in modo discontinuo ed in punti diversi del sito antico, che solo dopo qualche anno fu identificato come Pompei.

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