Il fascino delle Piante dalla Mitologia fino ai giorni nostri
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La storia di
Ciparisso- il Cipresso Albero Simbolico che abbraccia tutte le Culture
Ciparisso Casa dei Vettii Pompeii
Nel racconto più
noto della vicenda, la compagnia preferita del giovane Ciparisso era un bel
cervo addomesticato, che accidentalmente finì con l'uccidere col suo
giavellotto durante una battuta di caccia svoltasi all'interno di un boschetto.Il giovane è così
fortemente addolorato dall'aver ucciso accidentalmente il suo animale domestico
che chiede ad Apollo di permettere che le sue lacrime scorrano per sempre. Il
dio acconsente trasformando così il ragazzo in un albero di cipresso, la cui
resina vegetale sul fusto ha la forma di goccioline del tutto simili a lacrime.
Apollo decretò che il cipresso fosse da allora in poi considerato l’albero del
conforto ai defunti.Questo il motivo
per il quale anche nel monoteismo cattolico i Cipressi adornano i Cimiteri.Oltre
all’insegnamento ovidiano di non legarsi troppo a ciò che è mutevole e destinato
a perire, il mito di Ciparisso assegna all’albero una valenza funebre e di
conforto per gli estinti.
In effetti, l’impiego del cipresso nell’ambito
funerario non riguarda esclusivamente la sua collocazione cimiteriale: gli
antichi egizi si servivano del legno di questo albero per costruire i
sarcofagi, data la sua durabilità. Inoltre, di tale legno erano anche le porte
dei templi, le statue, gli strumenti musicali. Tuttavia, la simbologia del
cipresso risiede in un mondo sospeso, tra la vita e la morte.I Persiani lo
ritenevano il “primo albero del paradiso”, in quanto esso stabiliva una sorta
di collegamento tra il mondo degli inferi e quello dei cieli: le sue radici
crescono nelle profondità della terra, mentre la sua chioma si erge ritta sino
al cielo; per la sua longevità.Superata la
storia passiamo ai fatti. Il cipresso, al giorno d’oggi, continua ad avere le
sue caratteristiche religiose e spirituali ma è stato adottato in larga scala
anche grazie a delle proprietà molto interessanti dell’albero stesso. Questo
infatti è un sempreverde, il che significa che anche durante i periodi più
freddi non perde le foglie il che lo rende molto adatto in un ambiente funebre
dove la manutenzione non è la prima preoccupazione.Oltre a questo però, il suo vero punto di forza è
sepolto sotto il terreno. Le sue radici infatti non sono come quelle dei comuni
alberi, ossia non si espandono orizzontalmente ma bensì creano un intricato
intreccio che si sviluppa solamente nell’asse verticale. Grazie a questa ottima
proprietà, il cipresso può essere piantato anche in prossimità delle tombe e
dei loculi senza creare particolari problemi.
La domanda è sempre la stessa E' il Mito che prende spunto dalla realtà o è la Realtà che si avvale del Mito per essere tale
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