La moneta che cambia la data
Fatto sta che nessun cambiamento di data possa togliere o aggiungere elementi significativi alla tragicità dell'accaduto. La data per me non cambia nulla, ma rimane la mia modestissima opinione.
L’analisi della
valuta ritrovata in un tesoretto di un pompeiano in fuga di 175 monete
d’argento e 40 d’oro evidenzia un dettaglio sorprendente: accanto al volto
dell’imperatore Tito, che regnò dal 79 all’81 dopo Cristo sull’impero Romano, è
possibile scorgere la scritta “Imp XV” che indica la quindicesima acclamazione imperiale
del “princeps”. Un rinnovo che, secondo le documentazioni, avvenne dopo l’8
settembre del 79 d.C, diverse settimane dopo la canonica data del 24 agosto che
è sempre stata associata all’eruzione del Vesuvio, data da sempre accettata
come attendibile e derivante dalle testimonianze di Plinio il Giovane.
Molti sono affascinati da questa "scoperta" a tal punto che se nè è discusso allungo in tutte le sedi e circoli interessati. Lo scrittore e divulgatore televisivo Alberto Angela nel suo "I tre giorni di Pompei" da largo sfogo a tutti gli indizi che indicano nella direzione della posticipazione dell'eruzione al 24 Ottobre 79 d.C.Fatto sta che nessun cambiamento di data possa togliere o aggiungere elementi significativi alla tragicità dell'accaduto. La data per me non cambia nulla, ma rimane la mia modestissima opinione.
Commenti
Posta un commento